GUERRA E PACE

5 Maggio 2024 0 Di Bruno S.

L’EUROPA DELLA PACE.

Era lo slogan dell’Unione Europea agli inizi della sua vita; unire i Paesi Europei per evitare nuove guerre.
Certo, nessuno ha mai specificato dove queste guerre non sarebbero più avvenute ma si sa, il mondo e grande e posto per fare la guerra o le guerre ne abbiamo a sufficienza. Così, mentre potenze affermate succhiano ricchezze da terreni lontani in quegli stessi terreni scoppiano faide e scontri tra gruppi armati. E un classico, lo dice anche il proverbio: “tra i due litiganti il terzo gode“. Il sistema è vecchio e collaudato, si innesca una guerra in una regione del mondo e mentre tutti sono impegnati a scontrarsi, qualcuno fa incetta di materie prime. Ancor meglio quando durante una guerra, i Paesi si mettono già in fila per vincere l’appalto della ricostruzione.

FASCISMO, NAZZISMO, COMUNISMO, SOCIALISMO …..

Intanto si grida al fascismo, si predica l’antifascismo come mantra assoluto, si combatte il fascista a colpi di bastone e si depenalizzano i reati con la scusa dell’antifascismo. Ma l’antifascismo esiste davvero o è solo un paravento ?
Siamo antifascisti ma non antinazzisti e ancor più non siamo anticomunisti. Apprezziamo la dittatura Cinese perchè i suoi prodotti costano poco e arricchiscono le nostre case.

PIL in Europa – Paesi dittatoriali

Non ci interessa nulla della dittatura Turca, Bielorussa o Russa, nulla della Corea del Nord, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica Centrafricana, Siria, Ciad, Turkmenistan, Guinea Equatoriale, Tajikistan, Arabia Saudita, Yemen, Uzbekistan, Iran, Libia, Repubblica Popolare Democratica del Laos, Burundi, Cina, Eritrea, Bahrein, Sudan, con molti di questi Paesi facciamo ricchi affari, importiamo, esportiamo, colloquiamo come se nulla fosse mentre centinaia o migliaia di persone sono in carcere o morte solo per le loro idee non allineate.

Gridiamo non al fascismo ma nulla contro l’Iran dove le donne non hanno ancora alcun diritto, apprezziamo gli amici del Bahrein dove andiamo volentieri in vacanza ur sapendo che Isa Al Khalifa ha ormai messo tacere ogni opposizione politica e vietato ogni associazionismo politico. Con la Russia siamo andati a braccetto fino a pochi anni or sono e con la Cina siamo fratelli. Ma gridiamo no alla dittatura fascista, come se sia consentita solo quella comunista o mussulmana.

DITTATURA E’ DITTATURA SEMPRE

E forse è proprio la via di una subdola dittatura del “pensiero allineato”, della religione unica che le lobby del potere stanno cercando di farci abbracciare a piccoli passi.
Il fascismo non c’entra, nacque dal socialismo mussoliniano e volle follemente abbracciare l’ideale nazzista in vista di una vittoria della Germania che non arrivò mai. Il fascismo Italico non fu diverso dal comunismo dei gulag o dalle rappresaglie di Mao. E che dire di Pol Pot e con Stalin si alleò mezzo mondo. Quando serve, anche una dittatura, sembra essere auna grande democrazia: ma quando serve a chi ?
Eppure una dittatura, comunista o fascista, sembra essere apprezzabile quando fa comodo al sistema occidentale atlantista e allora prospera e fa affari anche se spesso sulla pelle di migliaia di lavoratori. Non importa purchè ciò avvenga fuori dai nostri confini e porti guadagni.

FASCISMO O COMUNISMO

E’ difficile oggi capire il tipo di dittatura presente nei vari Paesi, comunista, fascista, nazzista, staliniana. Forse queste dittature nemmeno più esistono.
Lagher, gulag, campi di sterminio sono cosa superata. L’evoluzione concede sistemi più rapidi e silenziosi.
E allora gridare al fascista cosa significa se il fascismo non esiste più ?
Oggi viviamo nel mondo del consumismo e di internet, dove una notizia a New York ci mette pochi secondi ad arrivare sulla nostra tavola e la distrazione di massa è diventata l’arma migliore per dare alla gente quello che vuole senza darlo realmente e consentendo alle lobby di portare a termine i propri affari.

Israele scarica bombe sulla striscia di Gaza come la Russia scarica bombe a est dell’Ucraina ma la massa distratta crede che sia differente mentre le bombe sono sempre bombe, che cadano in testa ad un Ucraino o a un colono di Gaza. Prima gli interessi di casta e poi la povera gente.