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03/10/2024
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Cassazione e caricatori STANAG

Aperto da am, Giovedì - 01/Febbraio/2024 - 15:10

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am

Salve, oggi vorrei porvi un resoconto di una storia che rappresenta una deriva evoluzionistica dei pareri della cassazione rispetto alla questione dei caricatori ad alta capienza.

La prima parte di questa questione è stata trattata a suo tempo anche dalle grosse riviste di settore come armi e tiro e all4shooters.

Provo di riassumerla al meglio con i riferimenti utili per la consultazione.

DISCLAIMER

La questione è inerente a due procedimenti congiunti con due imputati differenti, esporrò la storia di uno solo

PARTE PRIMA

I fatti sono essenzialmente questi: Tizio è trovato in possesso di 111 proittili cal 9x19, 2 caricatori per BM59 (FAL italiano probabilmente da 20 colpi) e 1 caricatore STANAG (citato nella prima sentanza come un caricatore per AR 70/90 Beretta probabilmente non ridotto). In primo grado e in appello viene condannato per detenzione di munizioni e parti di arma da guerra.
La cassazione annulla integralmente la sentenza sul rilievo del fatto che l'AR 70, l'AR 70/90 e il BM59  sono classificate armi comuni dal banco di prova (come da schede allegate) e quindi i caricatori per tali armi sono da considerarsi caricatori per armi comuni, la giurisprudenza sul 9x19 intanto era cambiata e alla data della sentenza esse erano per legge cartucce per armi comuni.
Per chi volesse leggere la sentenza essa è la sent. 1ma sez. penale n. 31595 del 2022 quindi molto recente. Mancano ovviamente molti dati per capire le argomentazioni portate ma questo è un precedente abbastanza importante.

PARTE SECONDA

La cassazione, come visto sopra, annulla la sentenza ma non assolve l'imputato che deve comunque rispondere del reato contravvenzionale 697 c.p per la detenzione abusiva di munizioni e caricatori e quindi la forma è quella del riinvio. E' del 2023 una sentenza che ci informa dell'evoluzione della vicenda. A quanto pare bell'appello bis tizio è stato assolto per il reato contravvenzionale 697 c.p perchè prescritto riferendosi alle munizioni e ai caricatori per BM59, il caricatore STANAG è stato nuovamente ritenuto parte di arma da guerra. La cassazione non ci stà e nuovamente annulla la sentenza ammonendo la corte di appello sul fatto che per disattendere il parere della cassazione servissero almeno degli elementi nuovi che non sono stati portati o formulati. Da questa nuova sentenza vediamo anche che viene portata dalla difesa una argomentazioneinerente al fatto che al caso si può applicare il regime transitorio vigente dal 2010 al 2015 che esenterebbe anche ad attenersi alle limitazioni delle schede del BPN per i caricatori che si detengono da quell'intervallo, è interessante vedere che la corte esplicitamente non riconosce l'utilità di questa difesa dicendo che il riinvio si può incardinare unicamente sul fatto che l'AR 70 è una rma comune. Sentenza annullata e reinviata nuovamente con decisa stizza della cassazione che non vorrà essere ignorata nuovamente.
La sentenza è la e Sez. 5 Num. 31182 Anno 2023

COMMENTO

Queste due sentenze sono un importante precedente sulla questione caricatori maggiorati (per quanto sia relativo il concetto di precedente nella legislazione italiana), sembrerebbero suggerire che la nuova soluzione che si va delineando nella concezione di caricatori come parti di arma da guerra sia la loro esclusiva riferibilità ad armi da guerra esempio un caricatore per una mitragliatrice madsen della prima guerra mondiale o il caricatore per una mitragliera da 20 mm breda o flakvierling.

Comunque ATTENZIONE, personalmente mi sento di continuare a SCONSIGLIARE vivamente l'acquisto di caricatori ex-ordinanza se l'arma ad essa CHIARAMENTE riferibili non ha un numero uguale o maggiore di colpi del caricatore riportati sulla scheda del BPN, per esempio caricatori per il FAL inglese o per i FAL metrici da 20 colpi ex militari sono sicuri visto che esistono le schede sportive da 20 colpi (per i fal metrici potere riferire questa 13_00905ds1c). Ma se avete un caricatore per un arma anche sportiva ma demilitarizzata come ad esempio gli STANAG come quello in sentenza meglio che sia ridotto in modo stabile ai famosi 29 colpi in quanto bisognerà come minimo lottare per far capire che quel caricatore è anche riferibile ad armi sportive nate civili da più di 30 colpi e che la giurisprudenza italiana non concede al precedente carattere automaticamente normofilattico.

 


Amministratore e fondatore

La vicenda più che altro presenta un sitema Italico in cui anche i Giudici si scontrano tra loro e in mezzo, guarda caso, c'è sempre il cittadino innocente.
Non posso pensare quanto sia costata una vita in tribunale al poveretto della vicenda, spesso sarebbe meglio spendere quei soldi al ristorante ma certe passioni hanno costi  nascosti molto pesanti.

A questo punto, non sicuri di ciò che un giudice può pensare e sentenziare anche alla luce delle Leggi, visto che le può interpretare a "cazzum", sembra più ovvio stare all'interno di limiti ben segnati e magari anche qualche passo ulteriormente indietro oppure, cambiare hobby.
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am

#2
Il problema vero e grave è che su questa questione ci sono stati troppi ribaltoni e variazioni di rotta. Io ricordo ancora le circolari del ministero dell'interno nel 2012 che dicevano che la detenzione dei caricatori era libera e la nullificazione delle imposizioni del catalogo nazionale. La verità è che si è lasciato un momento di liberi tutti in cui molti hanno lecitamente acquistato quello che hanno trovato anche presso i rivenditori con licenza. Io me lo ricordo di aver visto nel 2012 in armeria, sottolineo in armeria, i caricatori da 30 degli AK ex ordinanza e similari. Il problema è proprio che non si è mai stati chiari, almeno prima era tutto legato, quello che diceva la commissione si faceva nel bene o nel male. Adesso è tutto molto più fumoso. E nessuno sa dire come si deve integrare il pregresso con l'attuale.

Poi ora la cosa è ancora più sfumata perchè il famoso limite dei 29 è stato abolito dal banco di prova anche per le armi in calibri compatibili militari e abbiamo ak, AR, anche altre piattaforme tutte a 30/33 colpi. Ma almeno avessero fatto un comunicato visto che sta a loro decidere cosa è da guerra e cosa no. Sono loro che per legge definiscono i parametri. Dovrebbero essere chiari porca miseria.

Io ho dei caricartori da 29, da 20 e da 30 per arma lunga in denuncia (però quello da 30 è per un arma non in calibro militare e neanche derivata) dal lontano 2015, denuncio pure quelli di libera vendita, però non ne acquisterò mai più oltre i limiti della non denuncia perchè la legge è troppo ballerina e le interpretazioni sono troppe, quindi ho deciso che preferisco evitare.

Amministratore e fondatore

Nel 1996 LA STRAGE DI HOBART in Australia mise fine alla detenzione legale delle armi che furono vietate in tutto il Paese.
Nello stesso anno in Inghilterra in una scuola primaria di Dunblane, Thomas Watt Hamilton, uccise a colpi di pistola 16 scolari. L'Inghilterra chiuse alle armi e ne vietò la detenzione.
In Israele le armi ai cittadini sono vietate ma la circolazione di armi clandestine stà avendo un sensibile aumento.

Se guardiamo il mondo, verrebbe veramente voglia di vietare le armi a tutti, in Italia fortunatamente ancora molti discendono da famiglie di cacciatori e l'arma in casa è da sempre stata un oggetto "amico", ma presto, con le nuove generazioni, questa sarà una cosa del passato. Le armi non saranno più di moda.

Le Leggi per altro vengono sempre fatte dopo fatti o avvenimenti, crisi o proteste. La storia dei caricatori uscì dalla testa di qualche politico Europeo che volle limitare la capacità delle armi civili dopo alcuni fatti di cronaca. L'Europa propose e le varie Nazioni presero la loro posizione. L'Italia poi, come sempre, diede del suo.

Sarà sempre così e in forma sempre più restrittiva e non certo di apertura alle armi.
Dovremo abituarci ad essere sempre più messi al bando e all'angolo, la parola d'ordine dell'Europa è "disarmo" e lo capiamo anche dal fatto che la stessa EU di fronte al conflitto in Ukraina, si è scoperta indifesa e senza armi. La linea è tracciata.
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el guercio

questo mi ricorda un vecchio adagio sentito proprio qui se non erro; "quando le armi saranno fuorilegge, solo i fuorilegge avranno le armi". quindi ci troveremo alla mercé di chiunque abbia un'arma clandestina ed allora si illuderanno di far sparire le armi clandestine come la Merlin credeva di eliminare la prostituzione chiudendo le "case chiuse". Ribadisco che chiunque mediti propositi "cattivi" lo può fare in mille modi diversi, dall'auto al diserbante nell'acqua minerale (cose successe ma nessuno ha vietato le auto o chiuso i supermercati). Io ormai ho una certa età ma....Italia in che mani ti ritrovi 

Amministratore e fondatore

#5
Voglio ripetermi:
i prefetti sono chiamati alla responsabilità sul rilascio delle licenze sulle armi.
Responsabili ora sembra voler dire (secondo i giornalisti e i benpensanti), che se chi ha ricevuto una licenza di porto d'arma commette con essa un illecito il prefetto stesso ne è responsabile.
Alla luce di questo (Consiglio di Stato Sezione Prima Adunanza di Sezione del 16 luglio 2014 NUMERO AFFARE 01191/2014), espresso con circolare del Ministero, i Prefetti e gli altri dirigenti responsabili (viceprefetti, questori e commissari), hanno subito tirato i remi in barca e hanno smesso di prendersi responsabilità in merito, eliminando ogni possibile problema alla radice in che modo ?
Semplicemente riducendo il rilascio di licenze ed eliminando il più possibile quelle in essere al minimo sospetto: loro non firmano per non prendersi responsabilità.
Del resto lo farebbe chiunque. Chi di voi si prenderebbe la responsabilità per uno sconosciuto ?.

SOLUZIONE ?

La soluzione starebbe nel de-responsabilizzare la dirigenza pubblica sugli avvenimenti criminosi compiuti con armi legalmente concesse, cosa che a giornalisti e antiarmi, ma anche alla politica non va giù.

QUINDI ?

Quindi è così e se vi pare, .... così ve la tenete e in futuro sarà sempre peggio.
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