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munizioni ricaricate

Aperto da Francesco(PC), Venerdì - 07/Marzo/2025 - 19:07

Discussione precedente - Discussione successiva

Francesco(PC)

Confesso di aver iniziato tale attività seguendo prima il vostro sito e con la promessa del mio primo armiere dove acquistai i miei primi ferri ed ancora prima, quelli di mio figlio.
Nello specifico, risiedendo in provincia di Piacenza a pochi minuti di strada dal TSN di Fombio (più comunemente conosciuto come quello di Codogno) per le "lunghe" ho il forte dubbio che quast'anno mi iscriverò causa evenienza di non poter utilizzare le munizioni autoprodotte. Qualche amico appassionato della zona potrebbe darmi qualche delucidazione ? Ufficialmente tramite mail hanno preferito non rispondere invitandomi ad una comunicazione anche telefonica verbale.
L'ultima trovata poi del commissario di annullare le elezioni non farebbero ben sperare.
Buona serata a tutti, Francesco (PC).

Amministratore e fondatore

UITS Circolari

Credo Lei parli del divieto di utilizzo del munizionamento ricaricato.

L'Unione non ha, nel suo sito istituzionale, pubblicato alcuna circolare in merito al divieto di utilizzo delle munizioni ricaricate.
La circolare/Direttiva cui molte sezioni di TSN fanno riferimento, che vieta l'uso di munizionamento ricaricato, riguarda unicamente i poligoni in galleria. (Direttiva tecnica 4020 edizione 2020 pdf)

Il divieto è scaturito dopo i vari incidenti avvenuti all'interno di poligoni di TSN chiusi (in galleria).
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am

#2
Il I reparto infrastrutture di Torino, dal quale dipendono le agibilitá dei Tsn di Lombardia, Piemonte, Liguria e Valle D´Aosta, ha diffuso una circolare con la quale sancisce il divieto di utilizzo di munizioni ricaricate negli impianti chiusi a cielo aperto.

Circolare del 26 febbraio 2025 che mette in stand by l'utilizzo delle munizioni ricaricate nei TSN di competenza del I reparto infrastrutture del genio militare.

Tutti i tsn anche quelli chiusi a cielo aperto. Ci sono già state molte risposte ma per ora la situzione è chiara, è fatto divieto di usare le munizioni ricaricate in tutti i TSN delle regioni in oggetto. Si spera in una valutazione più oculata pervenuto il parere tecnico/giuridico menzionato nella circolare  stessa.

Sono molte le perplessità sul divieto e sugli argomenti portati nella circolare, rimane inelidibile il fatto che per ora il divieto permane (precisiamo che è un divieto non di legge ma da parte dell'ente preposto alla sopraintendenza dei TSN).

giorgio omodei

il fatto che la disposizione riguardi solo i tsn del norditalia e non quelli del centrosud nè quelli privati non configura un grave atto discriminatorio contrario al dettato dell'art.3 della costituzione?

am

#4
Questa è la mia interpretazione, è chiaro che le circolari sono viincolanti solo all'interno del rapporto di subordinazione interno all'amministrazione fatte salve ovviamente le corrette interpretazioni di legge. Le circolari sono fonte di diritto al massimo quando esse costituiscono interpretazione autentica (esempio un ministero chiarifica le interpretazioni di elementi di un regolamento integrativo di una legge emanato in delega dal ministero stesso). Non sono sicuro quindi che sia possibile sollevare una questione di vizio costituzionale per un atto che non ha forza di legge, e comunque andrebbe fatto per via incidentale o con Ordinanza di rimessione, tutti e due casi per i quali serve un processo giudiziale associato.

Quindi, secondo me, non ha senso chiedersi se la circolare è costituzionale o no perchè non mi sembra esista un modo per sottoporre la questione a chi deve poi decidere in concreto. Avverto che la mia interpretazione della questione è quella di una persona NON professionista nell'ambito legale quindi potrebbe essere completamente errata.

Solo un appunto, ci mancherebbe altro che una singola entità amministrativa possa permettersi di dare direttive rispetto ai poligoni PRIVATI che sono completamente fuori dalla sua giurisdizione sotto ogni punto di vista, solo una legge dello stato potrebbe agire in tal senso, penso.

Bisogna anche tenere in conto che la circolare non mi sembra  sia stata emanata dal ministero della difesa, ma da una sua appendice cioè il Il I reparto infrastrutture di Torino, quindi una amministrazione più "locale" che ha inteso dare questa disposizione per quelle infrastrutture sotto la sua giurisdizione. Per capire quindi se c'è discriminazione bisognerebbe capire se i reparti infrastrutture hanno il potere/delega per prendere queste decisioni. Comunque che le amministrazioni locali abbiano potere di decisione su alcune questioni non è di per se incostituzionale, esempio le regioni, le città metropolitane e i comuni possono emanare leggi e regolamenti tutti diversi tra loro, questo non è incostituzionale. Per esempio, non è incostituzionale che ci sia il divieto di bivacco su suolo pubblico in Emilia-Romagna e invece in Molise si possono fare gli accampamenti itineranti.

Non so se mi sono spiegato, e comunque ripeto che potrei sbagliare tutto.

giorgio omodei

 Era solo una domanda posta a sollevare una questione di violazione dei diritti dei singoli che ,ove ritenuta tale , darebbe la possibilità a tutti coloro che si sentono discriminati di denunciare l'autorità emanante nella persona del firmatario,( intasando così le procure della repubblica di denunzie-- in base all' art .640 cp --?). Sarebbe forse opportuno sentire in proposito il parere di persona qualificata ( sto pensando al giudice Mori soggetto sicuramente
di vasta esperienza giuridica ed anche estremamente competente nella materia specifica.

am

#6
Più che Mori si potrebbe sentire il dottor Angelo Vicari (che ha preso le redini di earmi di Mori per quanto riguarda gli articoli legali) che ha già commentato la circolare:

https://www.earmi.it/varie/Le%20spaventose%20cartucce%20ricaricate.html

Sono perplesso dalla paventata possibilità di denunciare penalmente il colonnello comandante Mario Fabio Pescatrice (firmatario della circolare). Pure ammettendo che la circolare porti argomenti non convincenti oppure sbagliati, anzi esageriamo (solo per esercizio mentale) diciamo addirittura errati in malafede, non vedo proprio una possibilità di individuare una responsabilità penale, mi trova ancora più perplesso l'individuato art 640 cp (truffa), anche potessimo ammettere (ammesso e non concesso) che le argomentazioni siano volontariamente false e pretestuose, non si individua facilmente l'ingiusto profitto che deve essere elemento costitutivo del reato (come neanche è facilissimo dimostrare il danno altrui in questo caso). Poi davvero, io sono assolutamente perchè tutte le categorie, noi tiratori inclusi, possano portare argomenti a difesa delle proprie posizioni e interessi ma non ho simpatia per l'abuso del sistema giudiziario con denuncie infondate. Il sistema è già fragile, complicato e prono a errori così come è, non dovremo impegnarci ad esacerbare la situazione.

Secondo me, se mai vi fossero vie legali per far valere le considerazioni di coloro che avversano questa decisione  in giudizio, esse sono da ricercarsi nel diritto amministrativo e non penale.

Scusate per questa risposta, capisco che il problema sia molto sentito (anche io mi sono dilettato di ex-ordinanza, anche io sono stato avido ricaricatore) ma non bisogna perdere la testa.


giorgio omodei

era solo una ipotesi che necessitava di un parere giuridico evidentemente senza fondamento anche se siamo molti a sentirci vittime di una prevaricazione più da sudditi che da cittadini

am

Io capisco, siamo tutti sulla stessa barca, a me sembra che questo intervento, dal punto di vista tecnico e giuridico sia una soluzione in cerca di un problema che non c'è. Davvero, non ho notizia di nessuna crisi di incidenti causati dalle ricariche e l'idea che le munizioni commerciali siano esenti da difetti e perfettamente controllate (tesi propugnata dalla circolare) non si adatta alla realtà a mio avviso. Solo però per calmierare, la circolare dice che si sta attendendo un parere appunto tecnico-giuridico, sarebbe importante almeno fare sentire le argomentazioni tecniche e sopratutto le statistiche che non parlano affatto di un problema attuale e reale.

giorgio omodei

errata corrige parlavo dell art 604 con punto interrogativo in cui si parla di discriminazione ,comunque omde evitare un colloquio a due sarebbe bello sentire altri pareri visto l'alto numero di persone interessate,inoltre vista la spesa per i componenti di ricarica che tutti possediamo ,chiaramente nei limiti di legge,componenti per una attività LEGALE  e ribadisco LEGALE siamo sicuri non vi siano almeno riflessi civili ( danno emergente???o altro)

Amministratore e fondatore

#10
CIRCOLARE

Il fatto che il comandante di reparto arrivi a scrivere che: "Tale ricostruzione interpretativa, tuttavia, non può condurre all'erronea conclusione per cui l'assenza di un divieto espresso implichi, in via automatica, la necessaria ammissibilità dell'impiego di tale munizionamento in qualsivoglia contesto" riferito alla Legge sul munizionamento detenuto, ricaricato e utilizzato dai singoli cittadini, egli arriva a scrivere che se purn non esista un divieto di utilizzo ciò non vuol dire che sia per forza consentito.
Insomma, un altro di quelli che spiega a tutti che se la Legge non lo vieta, c'è lui pronto a farlo.
Non che la cosa mi preoccupi più di tanto, l'Unione con le sue sezioni di TSN è già abbastanza in crisi per l'emoragia di tiratori che fuggono verso poligoni privati, ma che anche un comandante di una "infrastruttura" dello Stato aiuti alla fuga è cosa che può solo farmi ridere. Per altro vorrei capire cosa faranno tutti coloro che fanno tiro di precisione per il quale le munizioni ricaricate sono d'obbligo per accoppiare la munizione alla canna, e che dire di coloro che hanno armi le cui munizioni non sono più in commercio ??

Sfortunatamente i poligoni di TSN sono legati ad una agibilità rilasciata da questa sezione del Ministero della Difesa e (salvo i Presidenti non si prendano in proprio la responsabilità) le sezioni devono attenersi alle direttive emanate e sottoscritte dall'UITS.

Per una precisazione di quanto ho espresso qualche giorno fa', il sito dell'Unione nella sezione delle direttive tecniche (https://www.uits.it/homepage/poligoni/direttive-tecniche.html) riporta il DP/T1 del 2005 con aggiornamento del 2018 e stesso aggiornamento per il DP/T2. Esiste una pagina "bozza di regolamento", vuota.
L'iter per la presentazione dei progetti pubblicato è invece del 2011.

UNARMI ha già fatto sentire la sua voce all'UITS, vedremo cosa succederà, per il momento non mi sembra che l'Unione abbia pubblicato un suo parere dopo il 2024.
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giorgio omodei


Al di la' del caso specifico...questa cosa non si può fare a Milano ma si può fare in quella cava là o a firenze perchè l'ho deciso "IO"...non è discriminazione ?
Questa cosa è legalissima ma questo non vuol dire che "IO"non possa proibirla...non è abuso di potere?
per carità non facciamo denunce...
daltronde come diceva il marchese del Grillo ... "IO" sò io e voi non siete un c...o

Amministratore e fondatore

E' proprio così, ma io vorrei pensare che sia stato fatto non per abuso di potere ma se mai per togliersi responsabilità future in caso di incidenti nei poligoni.
Abbiamo visto come alcuni incidenti con conseguente incendio siano costati la vita ad alcuni sportivi, probabilmente qualcuno non vuole essere chiamato in Procura in caso si verifichi un altro incendio causato dalle polveri incombuste depositate sulle linee di tiro, polveri che però dovrebbero essere eliminate dai responsabili del poligono e non certo dal Genio Militare, ma così è, nell'Italia del giustizialismo ormai, ad ogni fatto si deve cercare il responsabile ad ogni costo e ormai, da tempo, i dirigenti statali cercano in ogni modo di scrollarsi di dosso ogni responsabilità e in casi come questo vietando in altri dimenticando le pratiche nei cassetti e bloccando così qualsiasi opera ed evitando di prendere decisioni. Chi è fortunato le lascia prendere ad altri.
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am

Ritengo l'analisi di Amministratore essenzialmente corretta e diretta al punto del problema. Il panorama legale italiano è complessissimo, imprevedibile e i primi a soffrirne sono i membri stessi dello stato che sono esposti ad ogni tipo di conseguenze legali per ogni decisione diretta o indiretta, a volte anche per gelosie interne agli uffici o per scaricabarile (sia dal basso che dall'alto).
Insomma, l'apparato burocratico, legale e amministrativo del paese è oramai un novello crono che ingoia i suoi figli (tranquilli che però è di bocca buona e non disdegna affatto pure i figli degli altri).
Da un certo punto di vista mi viene da capire chi si tutela in modo draconiano.
Però mi rattrista molto vedere che alla fine siamo tutti così timorosi di un apparato che dovrebbe rappresentarci e coadiuvare i nostri legittimi interessi.
Sia chiaro, se il problema massimo di questo modo di fare fosse vietarci le ricaricate nei TSN allora andrebbe anche bene, il problema sono i riflessi su altri aspetti veramente importanti (lavoro, ricerca, bandi, appalti, autorizzazioni varie etc).


Francesco(PC)

Ma se sparando con un vecchio schioppo ex ordinanza d'inizio secolo scorso da utilizzare obbligatoriamente con munizioni commerciali e non le più morigerate autocaricate dovesse fare kaboooom con conseguenti danni alla persona, chi ne risponderebbe ?
Arma sul territorio nazionale regolarmente bancata, ovviamente.

Francesco (PC).

giorgio omodei

ribadisco il punto di vista già espresso:
-messa a punto di lettera di denunzia per atto discriminatio ed abuso di potere ( che sia giuridicamente inoppugnabile per questo citavo il giudice Mori o chi per esso)
-distribuzione capillare di tale lettera in modo da raccogliere il maggior numero di denunzie(penso potrebbero essere migliaia)
-invio in massa alle varie Procure della Repubblica interessate (dopo una raccolta capillare da parte dei vari tsn)
purtroppo in assenza di burocratico buonsenso il CITTADINO può solo tentare di tutelarsi tramite la Magistratura.( in caso contrario il SUDDITO può esercitare il diritto al mugugno che veniva riconosciuto persino ai marinai delle marine militari ottocentesche

am

#16
Io rinnovo i miei dubbi riguardo l'interpretazione in ottica discriminatoria. Le leggi sulla discrimininazione si incentrano su concetti di razza, cultura, sesso, religione etc sia nelle norme CEDU che la costituzione, la convenzione di New York e infine il già citato 604 bis cp.
Non mi risulta che i tiratori e i ricaricatori nello specifico siano una razza a parte, poi l'amministrazione non può aver discriminato, in quanto l'amministrazione (nella figura del I reparto infrastrutture di Torino) ha indirizzato la circolare a TUTTE le sezioni di TSN a loro afferenti, come una regione o un comune che ha il potere di emanare le sue leggi e i suoi regolamenti per le cose che le questioni che le sono delegate. Secondo me bisogna far capire che non può essere discriminazione il fatto che una entità amministrativa con una sua località faccia un atto (legislativo, amministrativo etc) per quanto riguarda ciò che ha sotto e non quello che hanno sotto gli altri se no ogni regolamento regionale sarebbe discriminatorio.

Dal punto di vista legale bisogna capire piuttosto se la valutazione nel merito (se le ricaricate si possono usare o no) spetta all'organo che ha emanato la circolare, qui si entra in un guazzabuglio di competenze e valutazioni tecnico-legali che non mi ci metto neanche, li serve uno o più avvocati esperti con grosse compentenze sul diritto-amministrativo (e vanno pagati direi), perchè è questo il ramo del diritto su cui al limite si può operare NON QUELLO PENALE che non c'entra nulla davvero, almeno secondo la mia opinione.

Dico questo solo perchè si continua a insistere sulla discriminazione e sul fare delle denuncie alla procura della repubblica per una questione che secondo me va affrontata in altre sedi.

Inoltre il reato generico che poteva coprire l'"abuso di potere" generico era il reato di "abuso di uffficio" che vi ricordo essere appena stato abbrogato.

Amministratore e fondatore

.... collegandomi all'ultimo post di Alessandro Mazza (esperto giuridico) il responsabile firmatario della circolare si è solamente troppo incuneato nella problematica "ricarica" e ricaricate mentre il suo compito sarebbe stato quello di avvertire con circolare che, le future licenze/collaudo dei poligoni di TSN avrebbero solo coperto i poligoni solo nel caso di uso di munizionamento bancato o testato, quindi originale o prodotto con licenza. Avrebbe unicamente potuto comunicare che l'uso di munizionamento ricaricato con le sue problematiche farebbe decadere la dichiarazione positiva di collaudo e non può certo vietare l'uso di munizioni in sezioni di TSN la cui responsabilità (come ho già detto) ricade sul Presidente e il CD.

So che è un utopia, ma una fuga in massa di soci che con chiare motivazioni scritte, lascino le sezioni di TSN è l'unico modo per fare capire all'Unione (che non si è ancora espressa chiaramente) cosa pensano i suoi soci (paganti).
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geoveloce

Se posso esprimermi... la soluzione è (ovviamente) un soluzione all'italiana. Io dichiaro sul modulo che i TSN mi fanno compilare che le cartucce , mie, non sono ricaricate. punto.

Amministratore e fondatore

... si, come ho detto, molte ricariche sono difficili da distinguere dal nuovo, il che fa sorgere dubbi e problemi, quelli che solo in Italia cerchiamo per non pagare "dazio". Se le sezioni di TSN avessero fatto manutenzione come si deve, probabilmente non saremmo a questo punto.
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