La democrazia evasa.
Ho chiesto alla nuova “intelligenza artificiale” di spiegarmi cosa è la “democrazia” e lei mi ha detto che il termine “democrazia” deriva dal greco antico demos (popolo) e kratos (potere), e significa letteralmente “governo del popolo”. In sostanza, è un sistema in cui il potere sovrano risiede nel corpo degli cittadini, che lo esercita in modo diretto o indiretto attraverso i propri rappresentanti liberamente eletti.
Quindi le decisioni fondamentali sullo Stato sono legittimate, direttamente o indirettamente, dal consenso dei cittadini che hanno tutti uguale diritto di voto e di libero pensiero. La legge è uguale per tutti e viene applicata da una magistratura indipendente.
La Costituzione è la norma fondamentale che vincola e limita il potere del governo.
I cittadini devono essere liberi di formare partiti, associazioni e movimenti politici. Deve esistere una libera competizione tra idee e programmi diversi. La libertà di stampa e di opinione è essenziale per un dibattito pubblico informato. La democrazia protegge i diritti individuali e delle minoranze dalla “tirannia della maggioranza”. Questi includono la libertà di parola, di religione, di riunione, il diritto a un processo equo e i diritti civili.
Insomma; la democrazia è un sistema di valori e di regole che mira a garantire che il governo sia del popolo, per il popolo, proteggendo al tempo stesso i diritti di ogni singolo individuo dalla prevaricazione del potere, sia esso di uno (dittatura) o di molti (tirannia della maggioranza).
Questo è ciò che è scritto sui libri ma oggi è veramente così ?
Non è difficile osservare che, nella democrazia occidentale attualmente qualcosa non funziona, qualcosa è sfuggito alla politica e al cittadino finendo per diventare esclusiva di un sistema basato su finanza, potere e prepotenza.
La politica eletta dai cittadini deve inseguire i loro bisogni e le loro volontà ma, vediamo oggi, questo viene sistematicamente inattuato. Ne abbiamo la prova osservando le guerre in corso e ciò che il cittadino vuole e chiede a gran voce, contrapponendosi a ciò che la politica invece porta avanti. Non che i politici non si impegnino nel reprimere qualsiasi segnale di scontro ma c’è poco impegno nel farlo, mentre al contrario sembra esserci più impegno nel lasciare che lo scontro (guerra) prosegua senza interruzioni. Interessi finanziari e industriali la fanno da padrone.
Abbiamo visto spazzare via pezzi di Costituzione già con la pandemia, a ragione o torto, certo, ma la semplicità con cui è stato fatto, avrebbe dovuto mettere in allarme tutti. “ La democrazia è un sistema di valori e di regole che mira a garantire che il governo sia del popolo, per il popolo, proteggendo al tempo stesso i diritti di ogni singolo individuo.” Quanti governi abbiamo votato. Quanti una volta al potere hanno esattamente garantito il volere del cittadino. Troppo spesso invece hanno finito per garantire il volere delle grandi industrie, delle banche o di altri poteri forti che, al bisogno della gente, non pensano certamente.
Si chiama “democrazia europeista/atlantista”; rientra in un sistema democratico molto più ampio, sicuramente, questo è un dato; l’unione fa la forza, una forza che era garantita dall’America. Ma oggi che gli USA ci hanno abbandonato, la democrazia politica Europea scopre che l’unione non ha affatto la forza ma ha costruito un gruppo eterogeneo di Stati, troppo diversi tra loro e che, come un tempo, pensano solo ad arricchire se stessi. E’ qui che la democrazia precipita; una democrazia Europeista a misura di Germania e Francia a cui gli altri dovrebbero adattarsi.
Ma ancor peggio, la democrazia interna e noi possiamo solo parlare del nostro Paese, decade impietosamente e lentamente, trasformandosi in una “dittatura democratica“.
Come si riconosce ? Alcuni punti salienti sembrano avallare questo pensiero;
Violazione dei diritti umani: sono molti i diritti negati, sia sociali che privati. Dal diritto alle cure, alla scuola e al lavoro che, se pur non negati a parole, nella pratica diventano sempre più difficili da fare nostri a pieno, sia per difficoltà di carattere burocratico o per difficoltà dovute ai costi o ai tempi sproporzionati rispetto ai bisogni del cittadino. A ciò non sembra ci sia un vero impegno del Governo a sistemare le cose.
Assenza dello Stato di Diritto: la legge non è uguale per tutti. Lo abbiamo sotto gli occhi e lo viviamo tutti i giorni. Sentenze e trattamenti disparitari tra cittadini o immigrati.
Controllo Sociale e Paura: ormai il controllo è molto radicato. Telecamere, telefonini, reti internet, gps, carte di credito, il cittadino può essere spiato in ogni momento, si sa di lui ogni cosa. E così che si infonde la paura quasi inconscia attreverso lo spauracchio della disoccupazione, della guerra, delle malattie.
Monopolio dell’Informazione: sempre più ci accorgiamo che i media liberi sono una sparuta minoranza. Non che i giornalisti siano a libro paga, ma troppo spesso sono politicizzati o lo è il proprio giornale (testata o direzione), per i quali lavorano e dai quali prendono il loro stipendio.
Nazionalismo e Militarismo: ed ecco la ciliegina sulla torta; il ritorno al militarismo che l’Europa a lanciato in questi ultimi mesi e un sentore di nazionalismo, se pur Europeistico, che distrugge in modo subdolo e silenzioso ogni democrazia, perchè è nella guerra che la democrazia può essere sospesa. In Ucraina i cittadini non vanno al voto dal 2019 (nel 2022 è entrata in vigore la Legge marziale) e non lo faranno per molto tempo, sobbarcandosi così ogni decisione di guerra che un solo responsabile prenderà per tutti fino a nuove elezioni.
L’attuale democrazia non è quindi, quella democrazia agoniata nel dopoguerra, ma si è lentamente corrosa cadendo in una democrazia a misura di “elite”. Una democrazia che consente a pochi di decidere per tutti quanti. Quella democrazia capace di pilotare governi attraverso banche e industrie. Ne abbiamo avuto prova con le ingerenze USA nel sud America e ne abbiamo oggi la prova con le guerre in atto: guerre ormai classificate di serie A e di serie B. Si, perchè la democrazia è così corrosa che anche le guerre non sono democraticamente tutte uguali. La’ dove chi attacca è il nemico, si scopre non essere altrettanto altrove, dove chi attacca è l’alleato con cui si fanno affari.
La democrazia si trasformerà lentamente a misura di pochi. Democraticamente le “elite” piloteranno il potere, il cittadino sopravviverà legato e controllato dal potere ma tutto sarà infuso lentamente. E’ la teoria della “rana bollita”, la gente non si accorgerà di nulla perchè crescerà nel cambiamento; inoltre il suo stato verrà mantenuto sul filo del rasoio, tra povertà un filo di miglioramento così da rendere i cittadini inoffensivi, impauriti e pilotabili. La tv è e sarà un ottimo sistema di distrazione di massa oltre che a infusore di idee. La paura sarà sempre sparsa a piene mani anche con la mescolanza voluta di etnie diverse che spesso non si integrano tra loro.
L’Italia è a buon punto; tanto che uno sparuto manipolo di persone può andare a votare ed eleggere la politica che guiderà il Paese anche se la maggior parte del popolo non voterà. Quei pochi decideranno chi eleggere per tutti gli altri. Un sistema collaudato che funziona da anni. E’ così che l’astensionismo, un tempo inaccettabile, è diventato la soluzione della politica per poter salire al potere.
Basta che quei pochi che la pensano come me vengano a votare e il gioco è fatto, se gli altri si astengono.
E’ tempo di fare attenzione, perchè il mondo ha cancellato la parola “dittatura” sostituendola con altre parole contenenti la dicitura “democrazia”.