DIRITTO NEGATO

11 Ottobre 2025 0 Di Bruno S.

Il diritto al possesso di armi e il diritto al porto d’armi.

La Corte Costituzionale ha affermato che in Italia non esiste un diritto assoluto al porto d’armi, ma che si tratta di un’eccezione a un divieto generale. L’autorizzazione al porto d’armi non è un diritto, bensì un permesso discrezionale che l’autorità amministrativa può concedere solo dopo aver valutato la piena affidabilità e sicurezza del richiedente, bilanciando il suo interesse con il dovere di tutelare la sicurezza pubblica, come confermato anche dalla sentenza n. 109 del 2019. 
https://www.cortecostituzionale.it/scheda-pronuncia/2019/109

Possedere armi o poterle portare ma anche sono trasportare non è un diritto assoluto; il porto d’armi non è un diritto costituzionalmente garantito, ma una deroga a una regola generale che vieta il porto delle armi senza regolare licenza o il loro possesso. 

L’autorizzazione al possesso e al porto delle armi, munizioni e polveri, nonchè ogni altra arma da punta e da taglio è il risultato di una valutazione discrezionale dell’amministrazione pubblica, che deve verificare l’assenza di requisiti negativi al rilascio dell’autorizzazione stessa. 

In ogni caso di conflitto, l’interesse alla sicurezza pubblica e all’incolumità delle persone prevale sull’interesse del privato, anche per attività come lo sport del tiro. 

L’autorità amministrativa esercita un controllo più stringente e penetrante rispetto ad altri permessi, per accertare l’affidabilità del richiedente e il pericolo di un eventuale abuso delle armi. 

https://www.tiropratico.com/normativa/CIRCOLARI/recenti-orientamenti-giurisprudenza-amm-art-39-tulps.pdf L’orientamento del Ministero è ormai chiaro e molte circolari sono state inviate a Prefetti e Questori, ai comandi di Guardia di Finanza e Carabinieri …….
L’entrare in possesso di ina licenza di porto d’armi oggi, non è garanzia che questa sia rinnovata per sempre come un tempo accadeva. Non solo qualsiasi fatto negativo può mettere in pericolo il possesso di ogni licenza in materia di armi e anche il possesso delle stesse, ma il ritiro o il diniego è troppo spesso insindacabile pronuncia del dirigente di turno. Ne è prova la Prefettura di Agrigento che non ha rinnovato e rilasciato un porto d’armi a un cittadino che, ricorrendo al TAR, riceveva parere favorevole al rilascio dal Giudice. Nel 2019 la Prefettura si rifiutava, nonostante la sentenza, di rilasciare la licenza e dopo un ulteriore ricorso il tribunale commissariava la Prefettura e nominava un Prefetto ad acta per il rilascio.

Il potere acquisito dai dirigenti pubblici nelle varie amministrazioni sembrano andare oltre le sentenze dei Giudici. E’ qui che ogni atto democratico si infrange, trovando degli “dei” al di sopra di ogni cosa, capaci di tener testa a Giudici e politica, senza minimamente pagarne il prezzo nei loro errori.
“Le armi non sono più di moda” disse un Giudice, ed è strano oggi che l’intera Europa parla di riarmo; certo il riarmo delle forze armate e sicuramente il disarmo dei cittadini, un modo convenzionale perchè la politica di democrazia e libertà possa trasformarsi lentamente inuna dittatura democratica in cui il pensiero di pochi deve prevalere sull’interesse della collettività.

La domanda è sempre la stessa: “dove si andrà a finire ?”
Certamente stringere sulle armi e sul loro possesso metterà in moto tutto un mercato nero, con oggetti di dubbia provenienza e sicurezza, ma come sempre i divieti accendono volontà di aggirarli.