LA GUERRA ALLE PORTE

28 Settembre 2025 0 Di Bruno S.

Ormai da tempo si parla frequentemente di guerra. Le tv e i giornali sono sempre a caccia della notizia che la riguardi, come se non si aspettassero altro, avvoltoi, sperano nello scoop: “LA GUERRA E’ INIZIATA”, gareggiano a chi per primo potrà darne la notizia.

Ma davvero vogliamo la guerra ?

Certo un vecchio disse un tempo ormai lontano: “non appena sulla terra non ci saranno più uomini o donne che hanno visto in prima persona la guerra, allora sarà il momento perchè ne nasca un altra”.

Il tempo stà scadendo, chi ha visto la guerra e almeno la ricorda ormai, ha più di novanta anni. Sono rimasti in pochi, tra loro, capaci ancora di raccontare a mente lucida, cosa fu’ allora la guerra. Ma nessuno di quelli che guidano oggi il mondo e ogni suo Stato, sono mai stati in guerra, mai hanno sentito le bombe fischiare sulla loro testa.

E così, per questi, spingersi oltre il dialogo, stuzzicare il proprio possibile nemico, diventa un gioco. Gioco pericoloso, certo, ma sembra non fare paura a una certa politica. Il nemico è lontano e che vuoi che faccia.

L’Europa vuole il riarmo delle Nazioni, arrivare al 5% del PIL nella spesa per gli armamenti, arruolare volontari e portare nelle scuole il profumo della difesa della Patria.

Intanto le spese per le armi salgono a dismisura, dai 123 miliardi del 2021 (dati Europei) ai 158 miliardi del 2023, una vera corsa alla guerra.

Ma non tutto è fatto per fare la guerra, la corsa al “riarmo” chiesta dalla UE, porta un considerevole aumento dei posti di lavoro, il 14% nel periodo 2021-23 e un quasi 30% di aumento del fatturato del settore, a cui si deve aggiungere l’indotto, cioè quelle produzioni di metalli, plastiche e altro che vengono prodotte da industrie non specificatamente del settore.

Se la guerra ci sarà, sarà per businness più che per difesa o conquista. Un businness che oggi si manifesta in tutta la sua devastante brutalità nei conflitti dell’est Europa e del Medio Oriente, dove gli interessi vanno troppo spesso oltre il valore della vita umana.